Per alcuni i musei sono luoghi di ritrovo culturale, per altri rappresentano solo edifici noiosi e pieni di oggetti impolverati. Ma in Italia esistono anche dei musei in grado di mettere d’accordo entrambe le facce della medaglia.
Stiamo parlando dei Musei del Cibo della provincia Parma, nati a seguito di un progetto elaborato nel 2000 e recentemente entrati nel network di Audiogiro con le loro audioguide gratuite.
Come nascono i Musei del Cibo
L’idea nasce dalla volontà di valorizzare e qualificare l’intero territorio della provincia di Parma attraverso i prodotti più tipici del settore agroalimentare, che proprio in quelle zone vantano una storia di eccellenza e sono noti a livello nazionale e internazionale.
I musei, sull’onda di un turismo enogastronomico in forte crescita, sono dunque stati progettati non solo per raccontare i singoli prodotti, ma anche per coinvolgere con i cinque sensi i visitatori, all’interno di percorsi emozionali che comprendano la degustazione, l’acquisto e in generale il merchandising ad essi correlati, per rendere ancora più vivo il territorio e le sue produzioni tipiche.
L’inclusività dei Musei del Cibo
Il tutto è stato pensato per essere esperito nella maniera più universale possibile: sono a disposizione guide turistiche per disabili, ideate proprio da persone con disabilità motoria, incontri per malati di Alzheimer, che hanno preso vita durante il lockdown, un percorso nella lingua italiana dei segni per le persone sorde, installato nel Museo della Pasta a Collecchio, e visite virtuali a 360°, che permettono di “entrare“ nei musei senza muoversi da casa.
A queste iniziative, naturalmente, si affiancano le offerte più “classiche”, come le audioguide multilingua, programmi didattici per l’educazione alimentare e itinerari enogastronomici alla scoperta di altre eccellenze culinarie, da percorrere a piedi, in bicicletta e perfino in camper.
La “Via del Gusto”
Nonostante i protagonisti iniziali del progetto fossero sette, ad oggi i Musei del Cibo contano nove realtà: il Museo del Parmigiano Reggiano, il Museo del Prosciutto di Parma, il Museo della Pasta, il Museo del Culatello, il Museo del Pomodoro, il Museo del Vino, il Museo del Salame di Felino, il Museo del Tartufo di Fragno e il Museo del Fungo Porcino di Borgotaro. In ognuno di essi è possibile toccare con mano la storia dei singoli prodotti, la loro realizzazione, la commercializzazione e l’importanza che assumono per l’economia a livello locale, nazionale e internazionale.
Tutti i musei sono poi idealmente collegati dalla Via del Gusto, un percorso che dalle terre della Bassa pianura conduce alla collina, attraversando diagonalmente la provincia.
Non ti resta che scegliere da quale iniziare: buon viaggio… e buon appetito!